Sociologia e metodi di educazione alla legalità
A.A. 2024/2025
Learning objectives
L'insegnamento intende valorizzare nella sua prima parte l'importanza strategica dei processi di educazione alla legalità per la qualità delle democrazie, con particolare riferimento a sistemi sociali, come quello italiano, caratterizzati da una elevata presenza di corruzione e criminalità organizzata. La sua premessa è che il contrasto di corruzione e criminalità debba realizzarsi operando su un vasto sistema di complicità culturali, elitarie o diffuse. E che tale opera, anziché essere pacifica, porti a entrare in conflitto con modelli di pensiero, consuetudini sociali e linguaggi consolidati. A tal fine esso seleziona alcune categorie analitiche del pensiero sociale, giuridico e politico, da Machiavelli a Gramsci, da Kelsen a Bobbio o Bourdieu, da Leopardi a Pasolini o don Milani, per comprendere i meccanismi che ostacolano concretamente i processi di educazione e progresso civile.
Nella sua seconda parte l'insegnamento si propone di valorizzare i processi funzionali a uno sviluppo dello spirito di legalità. Da un lato cerca perciò di disegnare i percorsi che, pur senza essere intenzionalmente orientati all'obiettivo della legalità, concorrono nella vita quotidiana alla sua costruzione: dalle attribuzioni di senso e di valore fino allo sviluppo dei principi di solidarietà, di libertà o di giustizia. Da un altro lato contestualizza e studia, con particolare riferimento all'esperienza italiana, i movimenti educativi, alla cittadinanza attiva o all'antimafia, cresciuti soprattutto nel mondo giovanile e che appaiono portatori potenziali di una nuova etica pubblica oltre che di una rinnovata teoria del conflitto e della modernizzazione civile.
Nella sua seconda parte l'insegnamento si propone di valorizzare i processi funzionali a uno sviluppo dello spirito di legalità. Da un lato cerca perciò di disegnare i percorsi che, pur senza essere intenzionalmente orientati all'obiettivo della legalità, concorrono nella vita quotidiana alla sua costruzione: dalle attribuzioni di senso e di valore fino allo sviluppo dei principi di solidarietà, di libertà o di giustizia. Da un altro lato contestualizza e studia, con particolare riferimento all'esperienza italiana, i movimenti educativi, alla cittadinanza attiva o all'antimafia, cresciuti soprattutto nel mondo giovanile e che appaiono portatori potenziali di una nuova etica pubblica oltre che di una rinnovata teoria del conflitto e della modernizzazione civile.
Expected learning outcomes
L'insegnamento mira a fornire una approfondita conoscenza e comprensione delle debolezze e delle ambiguità dello "spirito pubblico" italiano, e delle loro radici, nonché del significato storico dei processi educativi e culturali che in forma diversa cooperano per lo sviluppo di una più avanzata etica della legalità.
Le conoscenze e la comprensione acquisite mirano a fornire le competenze necessarie per riconoscere nel proprio tempo gli atteggiamenti e le mentalità in grado di orientare, positivamente o negativamente, i rapporti tra cultura civile e fenomenologie criminali.
Le capacità critiche e di giudizio vengono sviluppate attraverso il confronto con numerosi testimoni esterni, in particolare privilegiando un'analisi empirica dei limiti delle stesse esperienze di educazione alla legalità.
Le capacità di comunicare quanto si è appreso vengono promosse per più vie: elaborati scritti sin dalla primissima parte del corso, lo svolgimento della prova finale in forma orale, discussioni aperte e continue in aula su temi specifici, l'opportunità di partecipare a percorsi didattici integrativi, come il laboratorio di giornalismo antimafioso, o viaggi (con funzioni di tutoraggio verso gli studenti più giovani) organizzati dall'università o dal Miur, come nel caso della cosiddetta "nave Falcone".
Le conoscenze e la comprensione acquisite mirano a fornire le competenze necessarie per riconoscere nel proprio tempo gli atteggiamenti e le mentalità in grado di orientare, positivamente o negativamente, i rapporti tra cultura civile e fenomenologie criminali.
Le capacità critiche e di giudizio vengono sviluppate attraverso il confronto con numerosi testimoni esterni, in particolare privilegiando un'analisi empirica dei limiti delle stesse esperienze di educazione alla legalità.
Le capacità di comunicare quanto si è appreso vengono promosse per più vie: elaborati scritti sin dalla primissima parte del corso, lo svolgimento della prova finale in forma orale, discussioni aperte e continue in aula su temi specifici, l'opportunità di partecipare a percorsi didattici integrativi, come il laboratorio di giornalismo antimafioso, o viaggi (con funzioni di tutoraggio verso gli studenti più giovani) organizzati dall'università o dal Miur, come nel caso della cosiddetta "nave Falcone".
Periodo: Primo trimestre
Modalità di valutazione: Esame
Giudizio di valutazione: voto verbalizzato in trentesimi
Corso singolo
Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.
Course syllabus and organization
Edizione unica
Responsabile
Periodo
Primo trimestre
Programma
Il corso intende valorizzare l'importanza strategica dei processi di educazione alla legalità per la qualità delle democrazie, con particolare riferimento a sistemi sociali, come quello italiano, caratterizzati da una elevata presenza di corruzione e criminalità organizzata. La sua premessa è che il contrasto di corruzione e criminalità debba realizzarsi operando su un vasto sistema di complicità culturali, elitarie o diffuse. E che tale opera, anziché essere pacifica, porti a entrare in conflitto con modelli di pensiero, consuetudini sociali e linguaggi consolidati. A tal fine seleziona alcune categorie analitiche del pensiero sociale, giuridico e politico, da Machiavelli a Gramsci, da Kelsen a Bobbio o Bourdieu, da Leopardi a Pasolini o don Milani, per comprendere i meccanismi che ostacolano concretamente i processi di educazione e progresso civile. E cerca di disegnare i percorsi che, senza alcun soggettivo riferimento alla legalità, concorrono nella vita quotidiana alla sua costruzione: dalle attribuzioni di senso e di valore fino allo sviluppo dei valori di solidarietà e libertà o del senso della giustizia. In questo orizzonte contestualizza e studia i movimenti educativi, alla cittadinanza attiva o all'antimafia, cresciuti soprattutto nel mondo giovanile e che appaiono portatori potenziali di una nuova etica pubblica oltre che di una rinnovata teoria del conflitto e della modernizzazione civile.
Materiale di riferimento
1. Per la parte generale:
Nando dalla Chiesa, La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica, Bompiani, 2023
2. A scelta:
A. Sul "clima culturale": Luigi Ciotti, La speranza non è in vendita, Edizioni Gruppo Abele-Giunti, 2011 + La classe dei banchi vuoti, EGA, 2016, con Sonia Maria Luce Possentini + Lettera a un razzista del terzo millennio, EGA, 2019
B. Per le esperienze empiriche: Carla Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca, Sellerio, 2011
C. Focus sulla scuola: CROSS, Storia dell'educazione alla legalità nella scuola italiana, Università degli Studi di Milano (capitoli su Calabria e Sicilia), 2018 + N. dalla Chiesa, L'educazione alla legalità nella scuola italiana: note su una ricerca,
in «Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità organizzata», 2018, n.3
È inoltre fortemente consigliata la lettura critica di un libro a scelta fra:
- Antonino Caponnetto, Io non tacerò. La lunga battaglia per la giustizia, Melampo, 2012 (anche «Corriere della Sera», 2020)
- Nando dalla Chiesa, Manifesto dell'Antimafia, Einaudi, Torino, 2014.
- Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1976.
- Francesco "Kento" Carlo, Barre. Rap, sogni e segreti in un carcere minorile, Minimux Fax,
- Mimmo Sorrentino, Teatro in Alta Sicurezza, Titivillus, 2018.
Nando dalla Chiesa, La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica, Bompiani, 2023
2. A scelta:
A. Sul "clima culturale": Luigi Ciotti, La speranza non è in vendita, Edizioni Gruppo Abele-Giunti, 2011 + La classe dei banchi vuoti, EGA, 2016, con Sonia Maria Luce Possentini + Lettera a un razzista del terzo millennio, EGA, 2019
B. Per le esperienze empiriche: Carla Melazzini, Insegnare al principe di Danimarca, Sellerio, 2011
C. Focus sulla scuola: CROSS, Storia dell'educazione alla legalità nella scuola italiana, Università degli Studi di Milano (capitoli su Calabria e Sicilia), 2018 + N. dalla Chiesa, L'educazione alla legalità nella scuola italiana: note su una ricerca,
in «Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità organizzata», 2018, n.3
È inoltre fortemente consigliata la lettura critica di un libro a scelta fra:
- Antonino Caponnetto, Io non tacerò. La lunga battaglia per la giustizia, Melampo, 2012 (anche «Corriere della Sera», 2020)
- Nando dalla Chiesa, Manifesto dell'Antimafia, Einaudi, Torino, 2014.
- Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1976.
- Francesco "Kento" Carlo, Barre. Rap, sogni e segreti in un carcere minorile, Minimux Fax,
- Mimmo Sorrentino, Teatro in Alta Sicurezza, Titivillus, 2018.
SPS/09 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI E DEL LAVORO - CFU: 6
Lezioni: 40 ore
Docente:
Dalla Chiesa Fernando
Educational website(s)
Professor(s)
Ricevimento:
secondo trimestre (fino alla fine di marzo): consultare il sito ariel; di massima lunedì mattina, 9.30-12.30. Per i laureandi: per ogni comunicazione relativa alle tesi scrivere in CC anche all'indirizzo cross@unimi.it esplicitando che è indirizzata al prof. Nando dalla Chiesa
stanza 19 - 1° piano